Approvato a larghissima maggioranza il documento politico presentato da Nencini
La Direzione nazionale del Psi, riunitasi oggi al termine dei propri lavori ha approvato a larghissima maggioranza (71 voti a favore, 6 contrari e 1 astenuto) il documento politico presentato dal Segretario nazionale Sen. Riccardo Nencini.
"E’ tempo di rafforzare e rinnovare il Psi per renderlo protagonista di un progetto che si rivolga agli italiani.
L’autonomia parlamentare della nostra delegazione aiuta il partito a cercare una nuova strada in una Italia scossa da debolezze strutturali, conflitti sociali, crisi della politica e delle istituzioni.
Metteremo questa autonomia al servizio di un governo per l’Italia – un esecutivo largo con un’agenda di priorità legata al rilancio dell’economia ed alle riforme istituzionali – e di un Capo dello Stato eletto nel coinvolgimento dell’intero Parlamento senza cedere né al demagogismo grillino né a lesive forme di autosufficienza.
Nelle elezioni amministrative e regionali di maggio e nel successivo turno elettorale siciliano, il partito punterà a consolidare il suo tradizionale radicamento nel sistema delle autonomie locali in collaborazione con le forze di ‘Italia bene comune’ e con realtà della cultura laica e del mondo civico, senza tacere il persistere di incomprensibili atteggiamenti di sottovalutazione delle nostre istanze soprattutto da parte del Pd, troppo spesso a disagio di fronte a idee innovative ed a personalità di indiscutibile valore per ricoprire ruoli locali.
La storia del Psi non appartiene al passato. Il suo futuro deve muoversi in un sistema non esclusivamente identitario ma ispirato da un nuovo modello organizzativo e da programmi che tengano conto dei profondi cambiamenti sociali e politici ancora in corso.
Dobbiamo allargare il perimetro di questa storia, rifuggere da ripiegamenti sul passato, cessare l’ancoraggio ad un’astratta difesa di una esclusività che senza l’apertura di un nuovo corso potrebbe rivelarsi letale.
I punti centrali del nostro itinerario: indisponibilità ad aderire al Pd– per le sue ambiguità in tema di collocazione europea e di declinazione di tematiche inerenti i diritti civili e i diritti sociali; necessità di colmare un vuoto nella sinistra italiana per restituire al riformismo le caratteristiche di inclusione, laicità, garantismo, merito; una convinta manutenzione organizzativa; presenza attiva negli organismi internazionali che si richiamano alla cultura socialista e verso i quali si stanno orientando anche le scelte di Sel.
Lungo questo cammino, il Psi è pronto a cercare nuovi compagni di strada.
Non esiste in Italia una forza politica capace di interpretare da sola questi valori, né il Psi, da solo, può pensare di affermarli.
Questa Italia ha ancora bisogno di un grande partito collocato nel solco del socialismo europeo. Non smetteremo di impegnarci in questa direzione ma sarebbe un errore attendere passivamente che le altre forze che potrebbero condividere questo obiettivo risolvano le loro ambiguità.
Pensiamo a una forza politica che si opponga ai conflitti di interesse – da quello di Berlusconi a quelli dei magistrati in politica - e combatta le disuguaglianze; che difenda i diritti civili; che rilegga il mondo del lavoro guardando alle nuove povertà e al merito – dai neoprofessionisti ai lavoratori a tempo determinato, dagli over 50 senza lavoro ai giovani disoccupati; che faccia della conoscenza e della formazione un ingrediente indispensabile della società; che sposi una radicale riforma dello Stato.
Per dare corpo a questo progetto il Psi si rivolgerà a tutti quei riformisti che non hanno diritto di cittadinanza nei partiti esistenti, sonderà il mondo laico e radicale, si aprirà alle esperienze sociali e culturali di circoli, associazioni, club che sottoscrivano con noi un programma di intenti. Con loro verificherà la possibilità di costruire una rete condivisa e poi le condizioni di una eventuale unione.
I tempi della politica non consentono più né rinvii né chiusure a riccio, soprattutto se vorremo manifestare una perfetta libertà nei prossimi turni elettorali.
La Direzione dia un mandato alla Segreteria per operare in tal senso. La Segreteria riferisca alla Direzione e al Consiglio Nazionale i risultati dei sondaggi effettuati.
Al contempo prenda corpo l’azione di rinnovamento e di rafforzamento politico e organizzativo che si discuterà nella prossima riunione della Segreteria Nazionale: una campagna sul lavoro e una campagna preparatoria delle elezioni europee accanto alla revisione di responsabilità e incarichi conferiti con l’ultimo congresso del partito.
Il Congresso Nazionale, in autunno, varerà il ‘nuovo corso’.
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